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Terza corsia A14 o arretramento, il Pd: solo parole e manco uno straccio di progetto

“Continuiamo a chiedere con forza infrastrutture moderne e sicure per il nostro territorio la cui arretratezza rispetto alle Marche del nord è data anche da un’autostrada inadeguata e fortemente pericolosa. Vogliamo discutere di un progetto complessivo che arrivi al confine regionale: lo pretendiamo per chi è costretto a percorrerla quotidianamente per lavoro e in nome della nostra vocazione turistica”. Alla vigilia del convegno sulle infrastrutture di domani pomeriggio al teatro Comunale, il capogruppo del Partito Democratico sangiorgese Nicola Loira apre “ad un confronto su qualsiasi ipotesi progettuale di ammodernamento dell’autostrada, purché esista”.

“Ci opporrremo strenuamente a soluzioni parziali, frammentarie e non risolutive dei problemi che si verificano a sud della provincia di Fermo – scrive in una nota -, soprattutto se queste costituiranno ancora uno sfregio per il territorio sangiorgese, già pesantemente gravato, come nessun altro, dalla presenza della ferrovia, della strada statale e dell’autostrada in poche decine di metri”.

Argomento A14 rilanciato ieri dal consigliere regionale Fabrizio Cesetti ma  il circolo PD di Porto San Giorgio “intende ancora una volta tentare di intavolare una discussione più ampia”. “Non vi è dubbio – scrivono i Dem – che le infrastrutture rappresentino una questione strategica e che il loro adeguamento è necessario per rispondere alle esigenze di sviluppo del sud delle Marche. Ma è altrettanto importante valutare attentamente gli impatti e le opportunità in una visione di lungo periodo. Ribadiamo con forza la necessità di una discussione che consideri l’A14 all’interno di un contesto territoriale ed infrastrutturale che vada da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto del Tronto. Ribadiamo la necessità di una progettazione che tenga in considerazione le peculiarità e le caratteristiche morfologiche di tutti i territori interessati incluso Porto San Giorgio, che continua ad essere da tutti trascurata. In ultimo, ribadiamo la necessità di una discussione aperta, che coinvolga i territori attraverso momenti di partecipazione.

Nulla di tutto ciò è stato fatto in questi anni né tanto meno si è mai visto uno straccio di progetto”.