I carabinieri di Porto San Giorgio hanno concluso positivamente le indagini avviate a seguito di un caso di cosiddetto revenge porn avvenuto in città. I due presunti autori del reato ipotizzato (un’estorsione in piena regola) due ragazzi, entrambi cittadini italiani di origine straniera residenti nel Maceratese, sono stati arrestati in flagranza.
Gli stessi, in concorso con un’altra persona in corso di identificazione, dietro la minaccia di pubblicare non meglio definite immagini a sfondo sessuale della vittima, attraverso messaggistica WhatsApp, avrebbero convinto un giovane al pagamento della somma di 600 euro fornendo specifiche istruzioni sulla consegna del denaro. I militari, dopo aver individuato e cinturato il luogo pattuito per la consegna del contante hanno atteso i due malviventi e li hanno colti nell’atto di prelevare la busta contenente la somma pattuita, lasciata dalla parte offesa.
Il reato in esame integra il cosiddetto revenge porn ed è un reato previsto dall’art. 612-ter del Codice Penale e consiste nella condivisione pubblica di immagini o video intimi tramite internet, senza il consenso dei protagonisti degli stessi. «Va comunque sottolineato che – specificano i carabinieri – nonostante l’affermarsi di tale espressione, non sempre il fenomeno della diffusione non consensuale di immagini intime si ricollega a specifiche finalità di vendetta, essendo molto più ampia la gamma delle possibili motivazioni della condotta. In alcuni casi, le immagini sono immortalate da un partner intimo e con consenso della vittima, in altri senza che la vittima ne sia a conoscenza, in altri ancora la persona offesa può essere vittima di violenza sessuale. Il fenomeno si collega anche alla diffusa pratica del sexting, ovvero dell’invio di immagini intime come pratica di coppia: non è infrequente che tali immagini fuoriescano volontariamente o meno dalla privacy della coppia. Questo caso evidenzia ancora una volta l’importanza della costante e pronta azione dei Carabinieri nella lotta contro il crimine e nella tutela della sicurezza dei cittadini. Si richiede quindi alla popolazione di continuare a collaborare attivamente, segnalando tempestivamente qualsiasi situazione o comportamento sospetto o chiaramente illegale».