Lettera aperta di un gruppo di diportisti
Partiamo dalla storia: cosa hanno fatto le amministrazioni pubbliche dal 1987 ad oggi per il porto turistico di Porto San Giorgio? Anni di chiacchiere, realizzato una discarica all’interno della struttura per abbancare sabbie isolando l’approdo dalla città e ultimo un Prg Portuale decontestualizzato, da libri dei sogni fatto da quella politica che non sa manco fare un nodo. Stop. Anzi c’è un altro grosso danno, aver dimenticato l’incasso dei canoni demaniali determinando la situazione che oggi noi diportisti paghiamo nei servizi e pagheremo perché il contratto sottoscritto con il Marina srl probabilmente andrà onorato (per Tari, Imu e altri balzelli amministratori o chi per loro hanno mai usato la stessa leggerezza?).
Andiamo oltre. Sono state qualificate le aree urbane prospicenti di pertinenza pubblica? No perché quelle sono figlie di quel maledetto concetto di opere compensative che altro non sono che uno scaricabarile per non fare in danno dell’immagine del porto e della vocazione turistica della città.
Chi si è seduto alla guida di Porto San Giorgio ha sempre coniugato la frase “porto volano della città” senza sapere come, quando e perché. Noi diportisti non abbiamo mai ricevuto la visita di un sindaco o assessore per avere un feedback sulla vita portuale e questo rende ancor di più l’idea della considerazione della politica sangiorgese verso la struttura (forse i più non sono residenti e non votanti?!).
Veniamo al presente e al futuro prossimo. L’assessore al porto e il sindaco hanno illustrato sabato scorso nell’assemblea pubblica cosa vorrebbero fare per andare avanti dopo l”ormai nota vicenda finita con il decadimento del concessionario Marina srl. Praticamente mettere il porto nelle mani di chi il porto non solo non lo ha mai gestito, ma neanche vissuto. Chi all’interno della partecipata Sgds ha competenza tecnica, giuridica e amministrativa? La municipalizzata che fino a pochi mesi fa era sull’orlo del baratro e ha bilanci risicati, ha la forza economica per fare impresa? Il piano economico e finanziario dove sta? All’assemblea di sabato abbiamo ascoltato solo parole, niente numeri, niente documenti vergati da professionisti.
L’assessore Senzacqua cita Senigallia: sa quali professionalità ci sono dietro la Gestiport (municipalizzata fatta ad hoc e non di fortuna)? Poi ha tirato in ballo la Consulta dove addirittura dovrebbero far parte categorie della cittá perché il porto in futuro dovrà essere terra di ristoranti, cinema e discoteche. Assessore questa visione è una carnevalata, giusto? I diportisti che amano tranquillità e riservatezza dovrebbero ritrovarsi gente a tutte le ore a ridosso delle banchine?
Scelte o chiacchiere che fanno sorgere un dubbio: il nuovo bando per dare in concessione il porto turistico è un obiettivo? La Consulta e le idee future fanno pensare che questa amministrazione voglia tenere a se la gestione del porto turistico, creando mini concessioni sui servizi e far diventare le aree verdi zona di divertimento della città. Se così fosse come diportisti vorremmo saperlo subito per cercare un nuovo approdo. Sicuro e tranquillo.