“Il bilancio 2023 è chiuso con una perdita di 28.500 determinata dall’incendio dell’autoparco che ha richiesto energie per sistemare la situazione”. Sono le parole dell’amministratore unico della San Giorgio Distribuzione e Servizi Giovanni Lanciotti che ha presentato in Consiglio Comunale il resoconto 2023 della partecipata.
“Abbiamo messo in atto azioni di riduzione dei costi con scelte condivise con il socio unico, ovvero il Comune con il quale abbiamo spalmato in 10 aanni il debito da 650 a cominciare dal 2025. Nel 2024 la svolta dopo due anni con segno meno: al 30 giugno il dato di un conto economico oltre 134 mila euro, confermato al 30 settembre. Solo con la riduzione dei costi potevamo avere un riscontro immediato: taglio delle consulenze quasi azzerate e cancellazione del costo del direttore generale Mognaschi, rapporto chiuso a febbraio”.
Il 2024 è stato per la Sgds l’anno dei concorsi per la stabilizzazione del personale, tagliando il gravame dovuto al ricorso all’agenzia interinale soprattutto per gli stagionali tra netturbini ed autisti.
Quanto ai servizi Lanciotti ha sottolineato “il settore distribuzione gas dove le 4 unità stanno provvedendo all’efficentamento della rete e dei contatori che produrranno un ulteriore”. Poi il Servizio igiene definito problematico tanto che quest’estate sono stati raddoppiati gli orari per la raccolta dei cestini per una città più pulita. Nella refezione scolastica la novità è non più un unico fornitore e privilegiando il km zero, oltre alle nuove assunzioni. C’è poi la campagna per promuovere la differenziata con la nuova app, vero utili per la società, e l’investimento da 178 Mila euro per i macchinari per la pulizia della spiaggia. E non ultimo l’investimento
Non poteva mancare da parte dell’amministratore unico Lanciotti l’appunto sulla sentenza per l’ormai famoso concorso per il diggi della società.
“Dispositivo da valutare – ha precisato – ricorribile in Cassazione perché alcune parti non le condividiamo. L’indennizzo a Cuomo per mancata chance lavorativa non è certo 200 mila euro, ma siamo tra i 50 e gli 80 Mila euro. La società ha un fondo riserva e attingeremo li, non ci sarà alcun carico sui cittadini. Le sentenze si possono non condividere ma si applicano. Tengo a sottolineare che questa gestione societaria ha ereditato questa situazione, generata addirittura dal 2017. Sottolineo infine che la commissione del concorso davanti a quelle carte non poteva fare diversamente”.