“Non siamo noi i cattivi ma chi ci ha preceduto che ha chiuso gli occhi davanti ad anni e anni di canoni e locazioni non pagati e fideiussioni mancanti. Noi abbiamo operato nell’interesse dei cittadini”. È il Fabio Senzacqua pensiero che, nella conferenza stampa di giro di boa per l’amministrazione Vesprini, ha tenuto a sottolineare il grande lavoro svolto dagli uffici per recuperare gli impagati e regolarizzare le situazioni.
Ad oggi nel bilancio ci sono 470 mila euro in più. “Non è stato facile ricostruire il quadro – ha detto il vicesindaco -, siamo partiti dalla mappatura dei beni comunali dati in concessione o affitto e per ognuno abbiamo fatto un salto nel passato per rimettere insieme lo storico. Contratti scaduti, canoni non riscossi, associazioni che avevano in uso locali senza un permesso. Questa l’eredita dell’amministrazione Loira, questa è la trasparenza e la legalità tanto sbandierata dal Partito Democratico”.
L’ufficio patrimonio ha regolarizzato tutte le posizioni con accordi di rientro sul pregresso mentre qualcun’altro, purtroppo, è o sarà costretto a lasciare.
Il lavoro grosso, però, è toccato alla concessione porto che il prossimo 14 gennaio al Consiglio di Stato conoscerà il verdetto finale. Un lavoro che ha richiesto consulenze su consulenze con lo studio legale Graziosi che ha assistito legalmente il Comune in ogni passo in stretto rapporto con il Segretario Generale Maria Stella e gli uffici del Demanio.
“Noi non ce l’abbiamo con il Marina srl, non è un accanimento – spiega Senzacqua -, ma con chi gli ha permesso di arrivare a 1,2 milioni di canoni demaniali insoluti e soprattutto non si è accorto della mancanza della polizza fidejussoria. Considerando che il PD sangiorgese tutt’oggi è in stretto contatto con l’attuale concessionario mi viene pensato che politicamente sono vicini. È la precedente amministrazione Loira che avrebbe dovuto avviare l’iter per la destituzione del concessionario ma non lo ha fatto. Perché? Noi abbiamo operato per il bene della città, non è giusto che quel debito fosse ricaduto sulla testa dei sangiorgesi”.