Il punto

Se c’è chi spaccia, c’è chi consuma

In questi giorni abbiamo letto tanto intorno al fatto di cronaca di 8 giorni fa e all’escalation di fatti di microcriminalità. Comitati di ordine e sicurezza a più non posso ma nessuno che ha posto l’accento sul perchè. Perchè questi giovani di origine marocchina, tunisina e via dicendo rubano, picchiano e spacciano? Perchè questo trend, non solo sangiorgese va sottolineato, sta dilagando? La risposta che le istituzioni stanno raggirando è molto semplice: costoro non hanno da vivere, non hanno una famiglia, non hanno una cultura per integrarsi. Giá perchè quando si arriva a a dare pugni e calci a perdifiato ad un coetaneo vuol dire che per questi la vita non ha valore.

I servizi sociali comunali e territoriali dove sono? Può bastare una serata in musica per riempirsi la bocca con l’educativa di strada? Sappiamo tutti quali sono i locali e le case di ritrovo in città ma nessun operatore socio assistenziale ha il coraggio di presenziare quei luoghi e magari recuperare qualche giovanotto (ecco il deterrente non l’ordinanza per vetro o lattine dopo le 22). Più facile mettere un faro della luce sul lungomare per chi amministra piuttosto che aiutare giovani dissociati dal contesto di vita…

La paura e la prevaricazione dei ruoli ha spinto delle mamme a costituire un comitato per fare cosa non si sa bene, probabilmente dormire tranquille dimenticando che loro, da figlie, se lo sognavano di andare a Civitanova a ballare o stare in giro fino a tarda notte a bere. Già perché inutile nascondersi dietro un dito: se gli chalet stanno aperti fino alle 3 o 4 del mattino è perchè qualcuno consuma e se il sabato sera ci sono magrebini che sparano per contendersi lo spaccio é perché qualche figlio fa uso di sostanze.
Ma questo fa comodo non dirlo in nome della sicurezza