“La Marina sta proseguendo la gestione del servizio portuale nonostante le attività persecutorie del Comune tese ad allontanarci indebitamente dal Porto”. La battaglia a suon di carte bollate tra Marina srl e Comune va avanti e a poco meno di un mese dell’udienza davanti al Consiglio di Stato per la famosa delibera di decadenza della concessione, il Presidente Renato Marconi fa il punti della situazione.
“Come sapete il TAR di Ancona la scorsa settimana ha ritenuto illegittima la delibera di Giunta comunale laddove esortava clienti ed affittuari del Marina a non pagare canoni e servizi -spiega -. Il Comune inoltre continua a non rispondere alla nostra richiesta di rateizzazione del canone 2024 dovuta per legge ed, ovviamente, a noi utile”. Gestione che va avanti, così come I ricorsi alla giustizia.
“I legali del Comune, inoltre, nel corso dell’ultima udienza del Consiglio di Stato con l’obiettivo di screditare la Marina nei confronti del Collegio giudicante, hanno prodotto documenti contraffatti e missive private violando clamorosamente leggi e buonsenso – continua Marconi -. In tal modo hanno meritato una ulteriore denuncia penale presso la Procura della Repubblica di Roma. Nel frattempo prosegue l’iter giudiziario della causa civile presso il Tribunale di Fermo per il rimborso del danno economico sofferto dalla Società a seguito del ritardo quarantennale nell’approvazione del Piano Regolatore Portuale che assomma alcune decine di milioni di euro”.
Nel della societá anche i lavori di dragaggio del canale di accesso al Porto. “Da oltre 40 anni svolgo il mestiere di ingegnere marittimo – pubtualuzza il numero uno del Marina – e sull’argomento dei dragaggi ho molto studiato, progettato ed eseguito. Pertanto non mi è stato difficile osservare nell’attività del Comune numerose e sconvolgenti anomalie sulle quali dovranno riflettere i cittadini dell’intero fermano ed i fruitori del Porto, diportisti e pescatori, per comprendere come vengono impiegati i soldi pubblici in questo Comune molto originale.
Innanzitutto questo dragaggio, finalmente radicale, è stato eseguito nel mese di novembre. Come noto e risaputo tale tipo di manutenzione dei fondali deve essere effettuata a ridosso della stagione estiva, non prima di aprile/maggio, in quanto l’insabbiamento prodotto dalle correnti di trasporto solido costiero avviene per il 95% nei mesi fra novembre e maggio. Pertanto valutato in circa 15000-20000 m3 il trasporto solido che si depositerà fra novembre e maggio nelle aree appena dragate possiamo tranquillamente affermare che tale intervento costato di più 600.000€ all’Erario, cioè a tutti i cittadini della Regione, è stato pressoché inutile. Perchè questa scelta scriteriata?”. Interrogativo sui lavori e dubbi sull’affitto dell’appalto.
“Sono state invitate cinque imprese, di cui solo tre rinvenibili nell’apposito Albo ASMECOMM, le altre due oggi non sono presenti -precisa Marconi – . Di queste nessuna possedeva mezzi adatti all’esecuzione del lavoro. Delle cinque imprese invitate solo quattro hanno risposto con una offerta che però è risultata nel suo complesso sorprendente: solo una impresa ha presentato un ribasso del 2,12%, così come riportato nella determina dirigenziale, le altre tre hanno presentato un ribasso dello 0% (zeropercento!) nonostante il prezzo di gara fosse decisamente alto.
Un caso unico nella storia degli appalti in Italia! Perché non sono state invitate le decine di imprese che svolgono abitualmente questo lavoro in Italia e che posseggono i mezzi necessari? Perché il Dirigente comunale che ha seguito questa gara si è dimesso subito dopo l’assegnazione di questo appalto?
La ditta risultata assegnataria, specializzata in prevalenza in lavori edili e di ristrutturazione, non ha trovato di meglio che subappaltare totalmente ad una antica impresa di Marghera, La Dragaggi Srl della famiglia Cucco, l’opera appena assegnata. Il lavoro pertanto è stato eseguito a regola d’arte, come dimostra la planimetria di seconda pianta ed il materiale è stato utilizzato per il ripascimento del litorale di Porto San Giorgio Nord a novembre! Quelle sabbie quest’estate saranno nuovamente nel nostro Porto; infatti la corrente di trasporto solido in questo tratto di costa procede, come arcinoto, da nord verso sud. Il Comune oltre ad avere confezionato una gara “originale” ha anche sbagliato clamorosamente il progetto!
Quanto può essere costato alla Comunità l’aver compilato una lista di imprese priva dei mezzi necessari e che è stata poi costretta a subappaltare l’intero lavoro ad un’altra ditta competente e seria? Questo intervento oggi è normalmente pagato fra gli 8 e i 10€ al m3 da altre amministrazioni pubbliche più attente. Recentemente il Vicesindaco Senzacqua ha trionfalmente affermato che il dragaggio effettuato è stato di 31-32.000 m3. Magnifico. Peccato che io faccio questo mestiere ed ho avuto la possibilità di confrontare prima e seconda pianta dei fondali dragati ed il risultato è stato di 25-26.000 m3 effettivamente scavati e portati a “ripascimento”. Il denaro pagato per questo 20% dove è finito?
La vena punitiva di questa Giunta non si ferma alla nostra Società ma colpisce con sequestri e denunce anche il Socio Renzi che si scopre essere l’unico concessionario di chalet (dei 26 chalet esistenti Lungomare), con una tenda fuori posto o con due metri quadri di vetrate in più – rioancia il Presidente del Marina -. Nel frattempo i gestori delle strutture “amiche” possono fare ristorazione illegale, invadere l’arenile con panche e tavolacci per decine di coperti e non essere neanche sfiorati dai controlli della Polizia locale. L’ultima chicca di questa persecuzione nei confronti dei Soci Renzi è la demolizione delle pavimentazioni antistanti il Minonda da parte dell’Impresa che sta eseguendo i lavori del nuovo Lungomare, dove peraltro è avvenuta l’”esecuzione” di decine e decine di grandi tamerici sostituite da piante asfittiche perché prive della terra necessaria alla sopravvivenza.
Speriamo che quanto qui esposto accenda qualche lampadina nella cittadinanza e vengano eseguiti i necessari approfondimenti. Noi nel frattempo resistiamo e resisteremo in ogni sede per salvaguardare la nostra attività ed i nostri diritti, proseguendo il lavoro svolto proficuamente dal 2020 fino ad oggi”.