In evidenza Today

Porto, Marconi: rispettiamo la sentenza ma il Comune ci renda i beni di proprietà con lo sgombero

“Le sentenze non si commentano né si discutono. Si applicano. Quest’ultima l’abbiamo persa ma avevamo vinto sulla responsabilità del Comune sui dragaggi, sulla applicazione dei canoni demaniali, sulla proprietà privata di parte del terreno portuale”. Comincia così una nota a firma del Ceo del Marina srl Renato Marconi che esce dal silenzio dopo la sentenza del Consiglio di Stato che mette la parola fine alla querelle della concessione dell’approdo.

“Ho atteso a rispondere alle richieste della stampa per vedere fino a che punto questi amministratori comunali si sarebbero spinti e ho fatto bene perché la realtà ha superato ogni plausibile previsione – scrive l’ingegner Marconi -.

A partire dalla sentenza del Consiglio di Stato Sindaco, Vicesindaco e Segretaria Generale si sono scatenati in affermazioni ed atti di cui risponderanno alla Società ma soprattutto ai cittadini ed ai Clienti della Marina.

Abbiamo cause in corso con il Comune circa il risarcimento danni per le mancate autorizzazioni allo sviluppo immobiliare del Marina e per l’errata applicazione dei canoni demaniali in spregio alle leggi vigenti. Vedremo l’esito.

Nel frattempo il Sindaco afferma falsamente che la Società non ha voluto un dialogo con il Comune: testimoniano il contrario diverse lettere e Pec in tal senso oltreché articoli di giornale, riunioni presso uffici pubblici e varie altre occasioni. Totale chiusura da parte dell’Amministrazione”.

Nella missiva i Presidente del Marina scrive  che “la Società  ha pagato o rateizzato tutti i canoni così come richiesto dal TAR ma il Comune ha comunque escusso la fideiussione tentando di duplicare i pagamenti con il chiaro intento di mettere in difficoltà la Società. A che fini?”.

E poi un interrogativo: “è evidente a tutti che la famelicità del Comune si è manifestata dopo 40 anni solo dopo che lo sviluppo immobiliare del Marina è stato approvato. C’è un nesso?”.

Infine l’appunto post riunione di sabato scorso al pic pesca con i diportisti.

“Nelle recenti interviste il Vicesindaco ha affermato che la clientela pagherà tariffe consistentemente minori. Ma il Comune pagherà il canone demaniale allo Stato e l’energia elettrica e la TARSU ed il personale. Conosco i conti della Marina e lo aspettiamo al varco…

Dopo avere tranquillizzato i Clienti affermando che pagheranno tariffe consistentemente minori il Vicesindaco ha avuto parole di rassicurazione anche per il Personale che proseguirà a lavorare al Marina come se niente fosse. Lo sa il Vicesindaco che per assumere dipendenti un Comune deve fare concorsi? O che per affidare un servizio ad una Cooperativa dovrà svolgere una gara? Lo sa il Vicesindaco che i nostri ormeggiatori hanno uno stipendio equiparabile a quello di un quadro super del Comune?

Lo sa il Vicesindaco che dovrà pagare il canone al Demanio e l’energia elettrica e l’acqua e la TARSU e l’IMU come qualunque altro mortale? Lo sa il Vicesindaco, che è stato capace di fare affondare la sua barca da pesca, come si gestisce un porto turistico da 800 posti barca? I Clienti del Marina giudicheranno, così come i cittadini.

Nel frattempo ci renda i beni di proprietà della Società sgomberando la Marina, poi potrà dimostrare quello che vuole e qualcuno giudicherà di conseguenza”.