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Paola Renzi: sull’Excelsior il sindaco ha cambiato le carte in tavola, non possiamo entrare nell’ex cinema

“Se Porto San Giorgio non vedrà la riqualificazione dell’ex cinema Excelsior, non avrà una multisala e una nuova piazza della Marina la colpa è solo del sindaco e di una amministrazione che, politicamente parlando, non fa il suo dovere”. L’affondo è di Paola Renzi proprietaria dell’ex cinematografo  nel cuore della città. Entro domani, 14 marzo, dovrebbe sottoscrivere la convenzione con il Comune che prevede ristrutturazione dell’Excelsior, cambio di destinazione del Timone 4 in viale XX Settembre e rifacimento di piazza della Marina.

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“Come possiamo firmare un atto se come proprietari siamo impossibilitati ad entrare nel nostro immobile?”, si chiede l’imprenditrice. Il riferimento è agli impalcati di sicurezza che costeggiano tutta la struttura fatti mettere dal Comune nel 2011 quando fu intrapresa la strada dell’acquisizione dell’ex cinema, poi naufragata nelle aule di Tribunale.

“Sono strutture, come tutti i puntelli interni,  di proprietà  dell’ente e impediscono il semplice accesso – spiega la Renzi – abbiamo a più riprese scritto agli uffici comunale per chiedere la rimozione e consentire ai nostri tecnici l’accesso, anche per semplici sopralluoghi necessari alla progettazione. Ben due missive fino all’incontro dello scorso febbraio: erano presenti i dirigenti di urbanistica e affari generali, l’ingegnere dell’ufficio tecnico e il sindaco. La nostra richiesta è stata semplice: rimuovere tutte le strutture che impediscono l’accesso prima della firma della convenzione. Visti i tempi di intervento è stato concordato uno slittamento dei termini per consentire la rimozione degli impalcati di proprietà pubblica. Pochi giorni fa, invece, la lettera a firma del sindaco Valerio Vesprini in cui parla di indisponibilità a concedere la proroga per la stipula della convenzione. Tutto il contrario di quanto deciso nell’incontro con tecnici e funzionari. Uno sgarbo e un danno alla città che non vedrà la riqualificazione. E la colpa è solo dell’incapacitá di chi oggi amministra. Ribadisco la ferma volontà a risanare l’immobile nel rispetto della convenzione concordata ma a patto di poter riavere l’accesso”.