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“Non si sa dove è caduto in mare, la barca recuperata aveva la marcia inserita”

“Abbiamo trovato la barca a quasi 3 miglia,  aveva la prima marcia inserita e il carburante terminato. I cesti con le retine da gettare erano a bordo quindi è caduto in acqua nel tragitto di andata ed è impossibile individuare una zona di ricerca ben definita”.  Sono le parole dei pescatori che nella notte hanno rimorchiato il natante di Bruno Boccolini, l’83enne pescatore sangiorgede disperso dalla tarda serata di ieri. 

Il natante riportato in banchina

A lavoro, coordinati dal comandante del Circomare di Porto San Giorgio Angelo Picone, ci sono due vedette, i sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Teramo, un elicottero della Capitaneria di Pescara e la Protezione Civile.

La Protezione Civile a lavoro intorno agli scogli

L’ipotesi più accreditata é quella del malore e la conseguente caduta in acqua. Sommozzatori e uomini della Capitaneria con mezzi tecnologici stanno lavorando senza sosta alla ricerca di un naufrago che indossa pantaloncini neri e tshirt rossa.

Tra Bruno Boccolini  e il mare c’é un amore senza fine: proprietario insieme alla moglie Bruna del pic pesca  a nord,  è stato uno degli storici concessionari di spiaggia con lo chalet Moby Dick, realizzato ai primissimi anni 80 quando, dopo la posa degli scogli, il mare restituì l’arenile nel tratto nord sangiorgese.

Da ieri sera moglie, figli,  nipoti e amici sono sulla banchina della piccola pesca del porto peschereccio con la speranza della notizia che Bruno stia galleggiando tra il suo Adriatico e nuota verso terra, come d’altronde gli è già accaduto nella sua lunga storia da pescatore.