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Laurenzi: sul porto non possono decidere solo sindaco e vice, coinvolgere anche l’opposizione

“Il porto turistico non può e non deve essere un argomento in mano solo al sindaco e al suo vice. Occorre confronto con tutta la maggioranza e coinvolgimento dell’opposizione nelle sedi istituzionali: commissioni e Consiglio”. Dario Laurenzi, coordinatore di Porto San Giorgio al Centro, mette i paletti sul percorso amministrativo per il futuro dell’approdo.

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Gestione transitoria del porto alla Sgds, d’accordo?

L’attuale corso della partecipata sta facendo bene ma prima c’è bisogno di un’analisi economico-finanziaria perché non possiamo correre il rischio di mettere in difficoltà una eccellenza della città. Anche quì occorre confronto ampio e professionisti.

È in fase di istituzione una Consulta…

Se la Consulta diventerà un organo istituzionale bisogna mettersi a sedere anche con l’opposizione e in questo sono in sintonia con quanto scritto pochi giorni fa dall’ex sindaco Claudio Brignocchi  Se invece sarà solo consultiva e finalizzata al periodo che finirà con il bando avrà poca sostanza. La Consulta in quest’ultimo caso non può chiedere il sacrificio ai sangiorgesi.

Che vuol dire?

Che se in questa fase c’è bisogno di fondi per mandare avanti la struttura portuale questi non possono essere tolti a servizi o opere a beneficio di tutta la cittá. Dico che a Porto San Giorgio non c’è solo l’approdo.

Giunta troppo concentrata sull’azzeramento della concessione al Marina srl?

Hanno fatto un gran lavoro sindaco, vice e uffici, gliene va dato atto. Peccato non l’abbia fatto anche il PD. Hanno sanato una eredità pesante. C’è un però: abbiamo lasciato indietro altri interventi. Penso al centro cittadino che non è stato toccato, agli arredi urbani, la riqualificazione di piazza Mentana, piazza Gaslini. E poi c’è l’Excelsior con la decadenza della convenzione occorre pensare all’esproprio. Queste sono opere che hanno peso sugli elettori. Non vorrei che il porto diventi una polpetta avvelenata per il futuro amministrativo e politico di Vesprini.

Vuol dire che si opera solo con i bandi e poca visione politica?

Dico che bisogna ascoltare le necessitá della piazza. Meno investimenti su feste e politica del commercio basata su incentivi, sgravi e affitti calmierati. Questo chiedono gli operatori in questa fase storica per l’economia e su questo bisogna lavorare.

Si parla tanto di Prg Portuale, qual’e la visione di Porto San Giorgio al Centro?

Un progetto equilibrato tra aree a terra e demaniali, congiunto con il tessuto cittadino e fattibile. Anche qui mi trovo vicino alla posizione di Brignocchi, se c’è da rivedere le volumetrie va fatto. C’è da dire anche che dopo 40 anni la struttura avrà opere di consolidamento grazie ai 7 milioni intercettati dalla giunta. Questo contribuirà a rendere appetibile il bando europeo.

Qual’è la rotta da seguire per  il progetto porto un volano?

Innanzitutto  deve diventare una infrastruttura del territorio. Come per le grandi opere occorre tirare dentro Provincia e Regione. E poi la progettualità viaria implica un dialogo con il Comune di Fermo, anche da un punto di vista urbanistico. Non si può più prescindere da una visione comprensoriale.