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Il Marina: sono 2 milioni di euro le opere e le strutture amovibili da indennizzare, senza non usciamo

“Hanno provato a violare la proprietà privata per acquisire documentazioni dai nostri uffici, addirittura chiedendo ai nostri impiegati di identificarsi. Un atto grave che ci ha costretti a chiamare i Carabinieri”. Sono le parole del Presidente del Marina Renato Marconi a commento “dell’invasione non autorizzata” della delegazione comunale   che ieri mattina  ha avviato  la ricognizione di beni e strutture all’interno del porto turistico.

“Non è competenza degli uffici comunali compiere questo atto – puntualizza Marconi – ma di una apposita commissione composta da funzionari e tecnici  del Ministero delle Infrastrutture, Capitaneria di Porto e Demanio. Sono loro i deputati a decidere che fine dovranno fare le  strutture presenti  da noi realizzate e acquistate. Le alternative previste sono quattro:: indennizzare la proprietà, tenere il tutto fino a nuovo bando pagando un affitto, chiedere la rimozione  o lasciare la gestione al concessionario uscente fino all’assegnazione del nuovo bando”.

Il Marina srl nel tempo ha costruito strutture e opere come ristorante, yatch club, capannoni, servizi domotizzati,  acquistato strumentica e attrezzature per un totale di quasi 5 milioni di euro.

“Calcolando l’usura e il logorio degli anni i nostri periti hanno stimato circa in 2 milioni il valore d’oggi – spiega il Presidente del Marina-. Lasceremo il porto e restituiremo le chiavi solo dopo l’indennizzo che di certo non può arrivare per mano degli amministratori locali”.

Il Ceo del Marina srl definisce  “l’atteggiamento di Sindaco e vice fuoriluogo. Agiscono, parlano e operano come fossero loro i proprietari del porto turistico di Porto San Giorgio ma non è così. Conoscono poco il Codice della Navigazione tanto da non sapere  che la gestione non può essere del Comune che non può fare impresa di servizi portuali. Stessa cosa per la partecipata. Citano come esempio il porto di Senigallia che ha appena 200 posti barca. Qui ce ne sono 850  dimensioni e costi diversi. Non sanno   che li è stata creata una società municipalizzata apposita, come disposto dal Ministero, perché una partecipata che fa pulizia e raccolta rifiuti non può svolgere servizi portuali. Questo non lo dice Marconi ma i regolamenti”.

Parole che lasciano chiaramente intendere che l’uscita del Marina srl senza adeguati e congrui indennizzi non sarà semplice e celere. Con una certezza come puntualizza il Presidente Marconi : “i nostri interlocutori non possono essere e non saranno Vesprini e Senzacqua, ma commissioni interministeriali”.