di Stefano Marilungo
Il Marina srl per mantenere la concessione portuale deve pagare 970 mila e 516 euro al Demanio, ovvero i canoni non versati dal 2017 al 2022. Non c’è tavolo di riequilibrio che tenga, così come nessun cavillo del Codice della Navigazione supportato da altri Tribunali che possa portare ad uno sconto e ad allungare gli anni in concessione. E non c’è manco una riga scritta dove il Comune di Porto San Giorgio si impegna col concessionario per il Prg portuale entro una determinata data, quindi nessun danno è ipotizzabile. Così come la famosa zona con le dune di sabbia è del privato che ha in uso e gestisce l’area demaniale: anche lì va applicato il tributo.
Gli argomenti di difesa del Marina srl sono stati smontati uno per uno dai giudici della prima sezione del Tar di Ancona: ora la società pagherà 970.516 euro dovuti all’erario? Paola Renzi e Renato Marconi nell’ultima conferenza stampa sulla questione avevano detto che qualora l’esito fosse stato negativo non ci sarebbe stato bisogno di incassare la polizza fidejussoria perché la società era pronta a fare il bonifico. Sarà così?
Più no che si visto che la giustizia prevede un altro grado di giudizio ma tra la futura pronuncia del Consiglio di Stato ( tra un paio di anni?) e la sentenza del Tar delle Marche c’è di mezzo la famosa polizza fidejussoria della compagnia assicurativa bulgara, voluta a garanzia dal Tribunale anconetano stesso, che ha una scadenza: fine agosto.
Il Comune molto probabilmente passerà subito all’escussione una volta notificata la sentenza di ieri mentre il Marina srl chiederà in via urgente una sospensiva al Consiglio di Stato. Sicuramente entreranno in gioco anche i legali della compagnia assicurativa che le proverà tutte per non sborsare i 970.516 euro. Battaglie legali e il volano della città che resta a terra.
All’orizzonte si profila lo spauracchio del tanto temuto danno erariale con il Tar che nel dispositivo da una pizzicata anche al Comune sangiorgese perché l’azione contro il concessionario doveva cominciare prima visto che è in difetto dal 2017. Perché, sempre nel 2017, non è stata richiesta la nuova polizza fidejussoria?
Puntualizzazione che apre il discorso responsabilità che se da una parte fa tremare le casse, dall’altro dipinge di grigio il futuro dell’approdo che rischia altri 2/3 anni di impasse per una infrastruttura che necessita di uno svolta. Il tutto mentre il Prg portuale tanto atteso resterà nel cassetto dei sogni.