A Porto San Giorgio indosserà i vestiti civici di Si Può, ad Ancona quelli di partito. A pochi giorni dall’ingresso in Noi Moderati, il Consigliere Comunale Andrea Susino raccoglie subito i frutti che solo la politica riesce a maturare in uno schiocco di dita: incarico da 15 mila euro dal primo gennaio a fine legislatura (si voterà a ottobre 2025) per assistente al gruppo Regionale Noi Moderati da poco costituito da Marco Marinangeli dopo la rottura con la Lega di Salvini.
Un incarico che non necessita di curriculum o esperienza ma è di pura fiducia, una prassi per tutti i partiti che usano come premio verso le tessere della prima ora. Insomma il consigliere Marco Marinangeli muove le sue pedine per giocarsi una riconferma in Regione pizzando anche tre figure nel consiglio comunale (insieme a Susino ci sono anche Giulia Marinangeli ed Emanuele Morese) che però resteranno civici in gruppi diversi (Si Può e Insieme).
Un puzzle che solo l’alchimia della fiducia verso il sindaco può tenere unito, ma di fatto rappresenta la fine di un progetto che aveva come essenza il civismo.
A questo punto c’è da dire che la cacciata del vicesindaco e assessore Lauro Salvatelli, figlia dell’adesione a Fratelli d’Italia, ha fatto da apripista all’opportunismo e alla seduzione che solo la politica riesce a generare. Vero che il ruolo di Salvatelli era fiduciario e il sindaco ne dispone, rispetto ai consiglieri, ma viste le ultime movimentazioni pro partito di appartenenza (possiamo mettere anche la presenza di Senzacqua accanto a Vannacci) quella di Salvatelli è stata una silurata a pelle da parte di Vesprini. Se nel gennaio 2022 i partiti hanno fatto un passo indietro per un nuovo governo civico, oggi è il sindaco a dover fare tre passi indietro per lasciar passare le esigenze di consenso di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi Moderati. Il tutto dimenticando il popolo che legge, ascolta e rifiuta sempre più la cabina elettorale perché sperimenta tutti i giorni che certe parole sono solo promesse al vento.