C’è chi quest’anno ha una fila in meno di ombrelloni e chi addirittura due, altri hanno dovuto azzerare il fronte per i lettini. I balneari sangiorgesi lanciano l’allarme erosione, un problema che segna in maniera pesante diversi tratti del litorale in particolare nel centro sud, ma anche in centro sono diversi i concessionari a lamentare l’allungamento del mare di 4/5 metri. Cosa sta succedendo?
“Non c’è più il riporto della sabbia fina, quella che genera il velluto dell’arenile – racconta chi vive il mare da generazioni-. Giá da diversi anni le correnti spingono altrove. Altro segnale del mutamento marino é l’allungamento delle secche che in molti tratti non sono più presenti dopo le scogliere. Un fenomeno che va subito attenzionato”.
La preoccupazione tra i titolari degli stabilimenti sta crescendo sempre più e l’argomento è stato posto sul tavolo degli amministratori. Come prima richiesta c’é quella di uno studio della situazione delle barriere per verificare se c’é la necessità di rafforzare le scogliere, mentre la seconda mossa sarà quella del ripascimento. E qui la scelta è stata giá fatta.
Mentre negli anni passati la sabbia derivante dal dragaggio dell’imboccatura del porto veniva smaltita sul litorale di Marina Palmense, quest’anno la giunta Vesprini ha scelto di utilizzare la stessa per il ripascimento sommerso della zona sud sangiorgese dove l’erosione è più evidente. L’operazione é programmata tra fine settembre ed ottobre, a stagione finita.
“É un fenomeno che tocca molti tratti dell’Adriatico – sostengono i balneari – e occorre unire le forze affinché le regioni siano in prima fila per questa battaglia”.