C’è distanza tra maggioranza e opposizione sui numeri del Piano Economico e Finanziario della San Giorgio Distribuzione e Servizi per la gestione del porto turistico che martedì approderà in una seduta straordinaria del Consiglio Comunale perchè il tempo stringe. Un Pef da un milione e 300 mila euro che, secondo il gruppo PD, non è stato costruito attraverso una analisi condivisa e soprattutto senza numeri certi.
“Il Pd prima di tutto deve dire da che parte stare – dice il sindaco Vesprini – da quella di chi dal 2017 non paga i canoni demaniali o dalla parte dello Stato che con sentenze varie, fino al definitivo Consiglio di Stato, ha definito legittima l’azione dell’Ente. Fanno politica, è vero, ma sottolineo che sono loro la causa di questa situazione visto che hanno dimenticato di far rinnovare la fideiussione di garanzia. Forse dovrebbero essere collaborativi e non picconatori”.
A relazionare in commissione la convenzione per l’affido alla Sgds è stato l’assessore al porto Fabio Senzacqua. “Sgombriamo subito il campo dalle voci – spiega il vice sindaco – non saranno toccati i soldi dei sangiorgesi. I 300 mila euro che mettiamo sul tavolo per questo nuovo corso dell’approdo arrivano dalla Regione: 101 mila euro dall’avanzo fondi del dragaggio e la restante parte da capitolati vincolati ai porti marchigiani da rendicontare nel 2026 per i quali i tecnici comunali hanno progettato in piano”.
Nella commissione di giovedì lo scontro con il gruppo PD si è focalizzato sul Pef. “Premesso che il documento è stato asseverato e approvato dal collegio dei revisori – continua il vice sindaco Senzacqua – c’è da dire che è stato costruito senza poter avere la collaborazione del concessionario uscente. Gki amministratori della Sgds sono partiti dall’analisi dei bilanci pubblici del Marina 2022 e 2023: hanno ricostruito le voci di spesa su consumi, costo personale, assicurazioni. Per quanto riguarda le entrate derivanti dagli ormeggi ci si è affidati alle fotografie del satellite degli ultimi anni: sono stati contati gli ormaggi delle varie banchine in diverse stagioni per estrapolare i numeri. Sono stati intervistati i diportisti sui tipi di contratti per calcolare il quantum. La cifra di incassi stimata nel Pef è molto vicina alla realtà”.
E poi c’è il famoso capitolo beni amovibili del concessionario uscente: qualsiasi sarà la decisione, è stato detto, il nuovo gestore, ovvero la partecipata Sgds che sará incaricata nel Consiglio Comunale di martedì prossimo, sarà pronta.
“Ci sarà continuità con il personale che opera da anni al porto – puntualizza Senzacqua – 6 operai specializzati e un responsabile di direzione passeranno alla Sgds. La Segretaria Generale è in stretto contatto con il liquidatore del Marina srl: non ci può essere interruzione di servizi pubblico, quindi se, ad esempio, è loro intenzione rimuovere le colonnine dei servizi debbono dare il tempo alla Sgds di fare l’acquisto e installarle. Per quanto riguarda le strutture a terra , invece, sono liberi di agire: certo è che se distruggono debbono anche provvedere a rimuovere e smaltire”.
Insomma la road map per il passaggio alla gestione in house dell’approdo è chiara e ben definita. La data fissata per la presa di possesso è il 26 maggio.