Il sogno di vedere realizzato il progetto di fattibilità approvato nella primavera del 2022 dell’amministrazione Loira finisce qui. Niente negozi, multisala e centro direzionale al posto del rudere nel cuore della città.. E nessun restayling per piazza della Marina. Tre anni di attesa per mettere nero su bianco all’accordo che si sono trasformati in tempo perso. La proprietà Cinematografica srl, solleticata anche dalla concessione della variante per il cambio di destinazione d’uso del cosidetto Timone 4 da turistico e residenziale, non ha firmato la convenzione secondo i tempi deliberati dal Consiglio Comunale nell’aprile del 2022 (voto favorevole della maggioranza Loira e contrario di chi oggi governa la città). Operazione complessiva da 7/8 milioni di euro che avrebbe riqualificato due nei della città ma caduta nel silenzio totale della politica.
La proroga per la firma della convenzione chiesta dalla proprietà a seguito della sentenza del Tar di Ancona dello scorso gennaio che ha fatto cadere il vincolo storico dell’ex cinema, non si sa che fine abbia fatto. Il sindaco Vesprini aveva dichiarato che doveva chiedere pareri ma dopo oltre un mese tutto tace. Così come tace oggi il Gruppo Consiliare di minoranza che nel 2022 (da governante) vedeva già le ruspe all’opera per un intervento storico e atteso.

Voci, perchè sull’argomento nessuno della maggioranza fiata, parlano di verifiche tecnico-giuridiche per l’esproprio. Un’operazione nelle corde delle casse comunali visto che martedì in Consiglio Comunale sarà ufficializzato un avanzo di bilancio da 1,8 milioni di euro. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il privato, la famiglia Renzi, che difficilmente accetterà l’esproprio senza colpo ferire. L’Amministrazione Vesprini vorrebbe concludere l’operazione entro la primavera del 2027, data per le nuove elezioni, ma eventuali ricorsi alla giustizia potrebbe far dilatare i tempi. A tutto ciò va aggiunto il mezzo che giustifica l’esproprio: quale sarà la nuova utilità pubblica dell’ex cinematografo? Sceglierà la maggioranza o ci sarà anche un coinvolgimento della città tutta?
Insomma sembra un fare, sia ieri che oggi, per appendersi la medaglia dell’operazione e non certo per arrivare alla migliore soluzione possibile per il bene di Porto San Giorgio.