Alcuni giorni fa il Questore di Fermo ha emesso altri due provvedimenti di ammonimento per violenza domestica nei confronti di due uomini.
Il primo caso riguarda un uomo resosi responsabile di atti di violenza in ambito domestico nei confronti della compagna, convivente. Il provvedimento è stato emesso a seguito di un intervento effettuato dalla Volante su richiesta della vittima, la quale nell’occasione contattava il numero di emergenza 112 NUE, raccontando di essere stata aggredita e percossa dal compagno a seguito di una violenta lite scaturita per futili motivi. L’uomo, già noto alle Forze di Polizia, veniva convocato in Questura e ammonito.
Il secondo provvedimento, invece, è stato emesso a seguito dell’intervento effettuato dai Militari dell’Arma dei Carabinieri, intervenuti su richiesta del personale medico. Nella circostanza, i sanitari, giunti sul luogo segnalato dalla vittima, accertavano che una donna, di nazionalità indiana, era stata percossa dal marito, perché in stato psicofisico alterato dell’abuso di bevande alcoliche. La donna, quindi, veniva condotta in pronto soccorso dai militi del 118, sottoposta a cure mediche e successivamente dimessa con una prognosi di giorni cinque per le lesioni riportate al braccio. Sebbene la donna rappresentasse la volontà di non sporgere querela nei confronti del marito, i militari trasmettevano gli atti alla Procura della Repubblica, notiziando l’Ufficio specializzato della Divisione Anticrimine, che, previo nulla osta dell’Autorità Giudiziaria, avviava una rapida istruttoria che concludeva con la proposta al Questore del provvedimento di ammonimento.
Le vittime, come previsto dalle Linee Guida, venivano convocate presso questi Uffici della Questura di Fermo e rese edotte della presenza di centri antiviolenza presenti sul territorio e di tutte le forme di tutela previste per le vittime di episodi di violenza di genere.
Gli ammoniti, invece, venivano informati delle conseguenze in caso di reiterazione dei comportamenti lesivi commessi.
Il protocollo Zeus (denominazione che rievoca il primo maltrattamento nella mitologia greca), uno strumento ideato dalla Polizia di Stato per aiutare e proteggere le donne o comunque i soggetti fragili, nel contrasto alla violenza di genere, in quanto sostanzialmente mira a rieducare gli autori di condotte lesive, prima che si arrivi a conseguenze più gravi.
Trattasi di uno strumento decisamente innovativo di protezione, in quanto per la prima volta ci si occupa del soggetto maltrattante, nella convinzione che, in questo modo, si possa interrompere la spirale della violenza, proprio sul nascere.