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Concerti gratis? È solo un mezzo per far vedere la piazza piena, non c’è ritorno

Da una nostra lettrice ru eviamo e pubblichiamo

Il prossimo fine settimana, a Marina d’Altidona andrà in scena la prima edizione del SummeRock, una due giorni in cui hard e heavy metal band si esibiranno nella località rivierasca e, stando a quanto fanno sapere, sono già all’opera per portare grandi nomi nel 2025.

A Monteurano, prima di metà agosto, continua ad andare in scena con successo il Bambù Festival, che quest’anno ha tra gli altri accolto Mr Big e lo scorso anno gli Stratovarius, per l’unica loro data italiana, dato che non avevano potuto essere presenti alla tappa di Milano.

Fermo, con il suo Bababoom in quel di Marina Palmense, è da tanti anni attiva nel panorama degli spettacoli musicali, con grandi nomi nazionali ed internazionali che creano un bacino di presenze da tutta Europa.

Per queste manifestazioni, si paga, come è giusto che sia, un ticket ma quello a cui si andrà ad assistere, non è un “compitino” di un paio di ore scarse, gratuito, come i concerti proposti dall’Amministrazione Sangiorgese.

“Compitino” perché optare per una Giusy Ferreri per ascoltare la quale non si paga il biglietto, significa sì avere presenze ma nessun indotto economico, in quanto le attività pararicettive potranno accogliere solo un piccolo numero di quelli che cercano ristoro ed avranno un pienone di poco superiore a quello di qualsiasi sera di festa di agosto.

Se la capienza quella è, a quello ci si limita, se dietro manca l’organizzazione di chi si affida a chi ha competenze.

Diverso sarebbe se si puntasse a fare un evento come quelli citati sopra, facendo pagare il biglietto e potendo così organizzare in concertazione con gli esercenti degli stand, capaci di raccogliere il bisogno di ristoro di tutti i presenti.

Nel modo scelto dai governanti sangiorgesi, invece, si paga l’artista, l’indotto economico per le attività è di poco superiore al solito, c’è un enorme disagio alla viabilità in centro per tutti.

(Che poi, considerando le dimensioni di Piazza Matteotti e Viale Buozzi e la scarsità di parcheggio in centro, perché insistere sui concerti in quel posto?!)

C’è incapacità di pensare in grande, di progettare, di pianificare, di concertare, di puntare in alto.

E così, si mettono un po’ di foto sui social della serata, ci si fa un autoelogio per i numeri realizzati con la Festa del Mare e si fallisce non nella destagionalizzazione del Turismo ma anche in una sana e seria promozione di Porto San Giorgio in quello estivo, in quello che dovrebbe essere il suo periodo clou.

Mala tempora currunt.

Ma cerchiamo di essere ottimisti: ad maiora!

(Lettera aperta)