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“Città paralizzata da maratona e mercatini, così non si fa turismo”

“Città bloccata, attività in difficoltà: serve più rispetto per chi lavora”. È quanto scrive in una nota Stefano Cencetti cittadino sangiorgese, titolare dell’Antico Forno Anteni e coordinatore regionale di Nuove Marche – Base del Cambiamento.

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“Quella che doveva essere una giornata di festa – scrive –  si è trasformata, per tanti operatori economici e cittadini, in una giornata di disagi, attese e blocco totale. A Porto San Giorgio, la coincidenza tra la maratona Run and Smile e il tradizionale mercato domenicale ha generato un blocco completo della viabilità, da nord a sud, dal lungomare alle vie interne. Una scelta organizzativa che ha ignorato del tutto le necessità logistiche ed economiche di chi lavora, offrendo un’immagine disordinata e poco accogliente della nostra città, proprio all’inizio della stagione estiva.

 

Parlo da cittadino, ma soprattutto da imprenditore che, come tanti altri, questa mattina ha dovuto fare i conti con l’impossibilità di effettuare le consegne del pane e dei prodotti da forno agli chalet, ai ristoranti e alle strutture ricettive della costa. I nostri ragazzi con i furgoni sono stati bloccati per ore, senza possibilità di accedere alle zone interessate. Il risultato? Ritardi pesanti nelle forniture, disservizi evidenti per i nostri clienti e una catena di disagio che ha colpito non solo la nostra azienda, ma anche chi quei prodotti li attendeva per garantire un servizio efficiente a turisti e clienti.

 

Stiamo parlando di una domenica cruciale, la prima di giugno, con il primo sole pieno e le spiagge finalmente affollate: un’occasione d’oro per mostrare una città dinamica e funzionante. E invece, chi è venuto a Porto San Giorgio ha trovato una città bloccata, caotica, difficile da vivere.

 

Organizzare eventi è importante, lo sappiamo tutti. Ma farlo senza coordinamento, senza un minimo di programmazione, senza ascoltare chi ogni giorno fa impresa sul territorio, diventa un boomerang. E chi ci rimette, alla fine, sono sempre gli stessi: le aziende, i lavoratori e i cittadini.

 

Non si può improvvisare. Serve un’amministrazione che sappia tenere insieme l’energia degli eventi e il rispetto per la vita concreta della città. Porto San Giorgio ha bisogno di visione, equilibrio e ascolto. Oggi, purtroppo, abbiamo visto l’esatto contrario”.