“C’è un limite a tutto. Anche alla propaganda. In queste settimane di campagna elettorale, il presidente Acquaroli e i partiti che lo sostengono – Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia – ci raccontano che la sanità marchigiana funziona. Dicono che il lavoro è stato positivo, che gli ospedali sono stati rilanciati, che tutto va per il meglio. Ma io non ci sto. E i cittadini delle Marche non sono così ingenui da crederci”.
Inizia così l’intervento di Stefano Cencetti, candidato Consigliere alle prossime Regionali con Progetto Marche a sostegno di Matteo Ricci Presidente.
“Perché la verità, quella che si vive ogni giorno negli ambulatori, nei pronto soccorso, nelle attese interminabili, è un’altra. La sanità pubblica marchigiana è al limite del collasso. E chi governa lo sa benissimo.
Lo sa talmente bene che, solo pochi mesi fa, la Lega – con la sua segretaria regionale Giorgia Latini – ha chiesto ufficialmente la rimozione dell’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini. Una sfiducia politica netta, motivata da una gestione giudicata inadeguata anche dai suoi stessi compagni di maggioranza.
Oggi, però, a distanza di pochi mesi, tutto viene dimenticato. Perché ci sono le elezioni. E allora via con gli slogan, via con le promesse, via con i bilanci truccati dal marketing. Ma la verità non si cancella. La verità è nelle difficoltà delle famiglie, nella frustrazione degli operatori, nella fuga dei medici, nei servizi ridotti all’osso, soprattutto nei territori interni.
Io parlo chiaro: la sanità non si governa con gli annunci, ma con le scelte coraggiose. Non si migliora tagliando, ma investendo. Non si difende raccontando favole, ma restituendo dignità a chi cura e a chi chiede di essere curato.
Serve una svolta. Una vera. Che riporti la sanità pubblica al centro della vita regionale. Che ridia fiducia ai cittadini. Che garantisca equità, prossimità e rispetto.
Io sono qui per questo. Per dire quello che tanti non hanno il coraggio di dire. Per costruire, non per nascondere. Per ascoltare, non per manipolare.
Perché la politica, se non ha il coraggio della verità, non è servizio: è solo potere.
E il potere fine a sé stesso non mi interessa. A me interessa la mia terra. La mia gente. Il futuro che possiamo e dobbiamo riprenderci insieme.