Corsa contro il tempo per arrivare al 25 maggio per prendere in mano le chiavi del porto turistico. La gestione che traghetterà al nuovo bando sarà affidata alla Sangiorgio Distribuzione e Servizi ma le incombenze amministrative sono tante. A cominciare dalla strutturazione degli uffici della partecipata, la stesura del Piano Economico e Finanziario, l’asseverazione, i contratti di personale, diportisti, cantieristica, utenze, assicurazioni e via dicendo. Senza dimenticare il lavoro della Commissione per l’incameramento, ovvero i beni amovibili e non del Marina srl che nel frattempo ha ufficializzato la nomina del liquidatore Stefano Ciattaglia.

Non ultima c’è la scelta politica: perchè gestione alla Sgds e non diretta al Comune? Quesito che troverà risposta nel Consiglio che dovrà ratificare l’affido alla partecipata entro il 10 di maggio. In quella sede sindaco e assessore al porto spiegheranno nel dettaglio le motivazioni che già sono state sottoposte alla maggioranza.
Intanto si sta lavorando al Pef senza non poche difficoltà perché il concessionario uscente ha detto no alla collaborazione per acquisire dati di gestione. Si parla di un bilancio da 1,3 milioni con il personale attualmente in struttura che sarà interamente ricollocato ma il punto di domanda in termini economici riguarda i contratti dei diportisti e chi aveva acquistato il posto barca in concessione. La discussione è aperta ma a tal fine la Consulta, in fase di costituzione con tanto di regolamento, sarà l’organo deputato a fare le scelte anche se pare imprescindibile l’azzeramento di ogni rapporto con il subentro della Sgds.
Pericolo di fuga dei diportisti? L’indirizzo politico è quello di calmierare i prezzi per trattenere chi oggi è dentro e far tornare chi invece ha scelto altri approdi negli ultimi. Obiettivo è occupare almeno il 50% degli 854 posti barca in dotazione al porto turistico sangiorgese.